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Arriva il primo modulo AI per il diritto penale: una nuova generazione di strumenti per i giuristi



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Lo ha lanciato Lexroom.ai. Sviluppato con lo studio Baccaredda Boy, lo strumento consente accesso centralizzato e analisi intelligente delle fonti giuridiche, riducendo i tempi di ricerca e aumentando l’efficienza. Grazie all’uso di LLM, migliora la comprensione del contesto e supporta l’intero ciclo di lavoro legale

Pubblicato il 21 lug 2025



Ai diritto penale

“Lexroom.ai porta nel settore legale il primo modulo di diritto penale supportato da intelligenza artificiale generativa. La novità, sviluppata in co-progettazione con lo studio Baccaredda Boy, consente “accesso immediato e centralizzato alle principali fonti giuridiche”, aprendo “una nuova era del digitale applicato al diritto penale”.


Un settore, quello giuridico, ancora poco digitalizzato

Il diritto penale, nonostante sia uno dei rami più strutturati dell’ordinamento, resta ancorato a processi che risalgono a decenni fa. Come riporta il Censis, “quasi il 40% delle ore lavorative di un giovane avvocato sono impiegate in ricerche documentali suscettibili di automazione”, evidenziando quanto l’adozione di tecnologie digitali sia ancora limitata.


L’intelligenza artificiale non è una minaccia

Secondo una ricerca emerge una percezione rassicurante della tecnologia: “solo l’8,1% degli avvocati indica l’AI come una criticità futura”. Tuttavia, “il 72,3% non usa ancora strumenti di intelligenza artificiale” e “il 17% dichiara che non lo farà mai”. Una resistenza che Lexroom.ai mira a superare con uno strumento pratico, efficiente e sicuro.


Un modulo nato dalla pratica

Il nuovo modulo nasce da esigenze reali. Il diritto penale rappresenta una nicchia ancora poco digitalizzata a causa della complessità dei fascicoli e delle restrizioni normative. Per questo Lexroom.ai ha collaborato con professionisti esperti per sviluppare un sistema intuitivo che “riduce sensibilmente i tempi di ricerca fino a 10 ore settimanali”.


Il salto di paradigma dell’AI generativa

Martina Domenicali, Andrea Lonza e Paolo Fois

“L’integrazione del motore di ricerca giuridico e del nostro database proprietario con un workflow di ragionamento basato su LLM rappresenta un vero salto di paradigma”, spiega Andrea Lonza, CTO e co-founder. “Non ci limitiamo più a trovare informazioni, ma le comprendiamo e le colleghiamo al contesto dei documenti caricati dal professionista”.


Un nuovo motore per comprendere il diritto

La nuova architettura combina il motore AI proprietario di Lexroom.ai con capacità avanzate di contestualizzazione. Questo consente “un processo avanzato di interrogazione e analisi dei dati giuridici”, con un miglioramento progressivo della precisione e dell’accuratezza grazie a tecniche di fine tuning su volumi crescenti di documenti.


Più efficienza, meno tempo perso

“Il risultato è uno strumento in grado di supportare ogni fase dell’attività giuridica”, riducendo drasticamente i tempi di ricerca e aumentando l’efficienza. Grazie a cicli di test realizzati con esperti, Lexroom.ai garantisce “massima affidabilità, chiarezza e completezza delle fonti”, fondamentali per il lavoro quotidiano di giuristi e studi legali.


Verso il futuro del lavoro legale

Secondo Lonza, “questa release segna l’avvio di una nuova fase nello sviluppo di flussi di lavoro ‘agentici’, in cui i sistemi intelligenti agiscono in modo proattivo per supportare i professionisti del diritto”. Lexroom.ai si propone così come pioniere nella trasformazione digitale del diritto penale, guidando l’innovazione tecnologica nella pratica giuridica italiana.

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