L’intelligenza artificiale generativa non è più un esperimento da laboratorio, ma una leva di crescita concreta per le imprese italiane. È quanto emerge dal nuovo studio globale di SAP, Business and Technology Priorities, presentato al SAP NOW AI Tour Milano. La ricerca, condotta su oltre 12.000 decision maker nel mondo – di cui 575 in Italia – mostra come la pressione dell’incertezza economica e le fragilità della supply chain stiano accelerando l’adozione di tecnologie basate sull’AI in modo strutturale, non solo tattico.
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Adozione dell’AI: dall’incertezza all’efficienza
Per quasi il 95% delle imprese italiane intervistate, la priorità strategica è semplificare e migliorare i processi. L’obiettivo è ridurre complessità e ridondanze interne attraverso una maggiore integrazione dei sistemi aziendali e l’ampliamento delle reti di partner e fornitori. L’AI viene percepita come il fattore abilitante principale: il 93% dei manager italiani considera l’adozione della generative AI una priorità medio-alta, e il 40% la utilizza già per un’ampia gamma di attività operative e analitiche.
Questa accelerazione, tuttavia, non avviene senza timori. Circa un terzo delle aziende teme i rischi legati a informazioni errate prodotte dai sistemi di AI, mentre oltre la metà degli intervistati dichiara di avere fiducia nella qualità e nell’accessibilità dei propri dati. È un segnale di maturità, ma anche della consapevolezza che la qualità del dato resta il fondamento di qualsiasi strategia AI credibile.

La trasformazione dei processi e delle competenze
Le sfide più citate riguardano la resilienza della supply chain (38,1%), la frammentazione dei sistemi (34,3%) e le difficoltà d’integrazione dell’AI nei processi di business (30,7%). È in questo spazio che si gioca la vera partita della trasformazione digitale: connettere ambienti, dati e decisioni per ottenere valore immediato.
Non a caso, oltre un terzo delle aziende italiane considera prioritaria la crescita delle competenze interne e la formazione di nuovi talenti in ambito AI. Il messaggio è chiaro: la tecnologia non basta se non evolve insieme alla cultura aziendale.
Generative AI oltre l’automazione
Secondo il report Sap, il 50% delle imprese italiane ritiene che l’intelligenza artificiale generativa o gli agenti AI rappresentino la chiave per sostenere gli obiettivi di crescita e semplificazione. Le applicazioni vanno dalla creazione di contenuti all’analisi dei dati fino all’automazione dei flussi decisionali. Ma lo studio segnala che l’impatto più interessante si manifesta nei processi procure-to-pay, dove il 69,4% delle aziende che già utilizzano agenti AI ha ridisegnato i flussi operativi, ottenendo risparmi significativi sui costi.
La supply chain emerge come l’area più trasformata dall’intelligenza artificiale, con una riduzione dei costi operativi e una maggiore capacità di risposta ai cambiamenti del mercato. L’AI non è quindi solo uno strumento di efficienza, ma un abilitatore di modelli di business più flessibili e reattivi.
Il ruolo di SAP nel nuovo paradigma

Durante la presentazione dei risultati, Carla Masperi, amministratore delegato di SAP Italia, ha sottolineato come la combinazione tra dati, intelligenza artificiale e applicazioni cloud di business rappresenti oggi il vero punto di svolta per la crescita sostenibile. “Le imprese italiane stanno riconoscendo nella tecnologia un alleato strategico per affrontare il futuro con fiducia”, ha dichiarato, evidenziando come la piattaforma SAP possa agire da collante tra AI, automazione e processi di business integrati.
Condotto tra aprile e maggio 2025, lo studio include aziende italiane di medie e grandi dimensioni appartenenti ai principali settori dell’economia: manifatturiero (33%), consumer product (23%), servizi (20%), finanziario (11%), pubblico (7%) ed energia e risorse naturali (6%).






