“Il rischio concreto è che le PMI, spaventate dalla burocrazia e dalla possibilità di sbagliare, decidano di non investire affatto nell’intelligenza artificiale. E questa sarebbe una sconfitta per il Paese”. Non usa giri di parole e va dritto al problema – a uno dei diversi problemi – Alberto Tripi, Special advisor per l’AI di Confindustria, nell’analizzare e commentare l’entrata in vigore delle nuove norme dell’AI Act europeo.
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AI Act: ecco perché per Confindustria il regolamento va cambiato
Così com’è rischia di essere controproducente. C’è il rischio che la nuova normativa europea, pur partendo da obiettivi condivisibili, si traduca in un eccesso di complessità normativa. Tripi: “l’AI Act europeo è complicato e lontano dalle vere esigenze delle imprese”
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