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Il futuro di OpenAI dopo l’acquisizione della startup io di Jony Ive per 6,4 mld di dollari



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Ive è stato chief designer di Apple. L’operazione punta a creare nuovi dispositivi AI che superino smartphone e laptop. Ive, consulente creativo, collaborerà con OpenAI per reinventare l’uso del computer nell’era dell’intelligenza artificiale generale

Pubblicato il 22 mag 2025



OpenAI io
Sam Altman e Jony Ive

OpenAI ha annunciato l’acquisizione di io, la startup hardware fondata dall’ex chief designer di Apple, sir Jony Ive, per un valore complessivo di 6,4 miliardi di dollari. La transazione è avvenuta in un’operazione interamente in azioni e include un pagamento di 5 miliardi per la piena proprietà di io, dopo che OpenAI già deteneva il 23% della società.

Con questo accordo, i 55 dipendenti di io passeranno a far parte di OpenAI, mentre Ive non entrerà come dipendente ma agirà come consulente strategico e creativo.

Jony Ive, l’uomo dietro l’estetica Apple, entra nel mondo AI

Jony Ive è una figura leggendaria nel design tecnologico: negli anni alla Apple ha creato prodotti iconici come iPhone, iPod, MacBook e Apple Watch. Dopo quasi trent’anni alla mela morsicata, Ive ha lasciato l’azienda nel 2019 per dedicarsi alla sua società di design LoveFrom, collaborando con marchi prestigiosi come Ferrari.

Ora, Ive metterà a disposizione di OpenAI la sua esperienza decennale per “ripensare completamente cosa significa usare un computer” nell’era dell’intelligenza artificiale generale (AGI), un’intelligenza artificiale avanzata capace di performare compiti umani a livelli uguali o superiori.

L’ambizione di OpenAI: una nuova famiglia di prodotti per l’era AGI

Sam Altman, fondatore e CEO di OpenAI, ha spiegato che questa acquisizione rappresenta un passo cruciale per sviluppare “una famiglia di prodotti per l’era dell’AGI”. Il progetto va ben oltre i tradizionali smartphone e laptop, puntando a dispositivi radicalmente innovativi che sfruttino le potenzialità dell’AI.

“La possibilità che abbiamo qui è di reinventare l’esperienza d’uso del computer,” ha detto Altman in un video di annuncio. Ive avrà “responsabilità creative e di design profonde sia in OpenAI che in io”, unendo la sua visione a un team di esperti.

L’evoluzione del rapporto tra AI e dispositivi hardware

L’acquisizione arriva in un momento di grande fermento tecnologico, in cui l’AI sta cambiando radicalmente il modo in cui interagiamo con la tecnologia. ChatGPT e i chatbot generativi minacciano la supremazia dei motori di ricerca tradizionali e aprono la strada a interfacce vocali e intelligenti.

OpenAI sta infatti lavorando a “qualcosa di totalmente diverso” da uno smartphone tradizionale, una “superficie completamente nuova” per l’interazione con l’AI, secondo fonti vicine alla società.

Le sfide degli AI-device oltre lo smartphone

Non è la prima volta che un’azienda tenta di superare lo smartphone come dispositivo dominante. Nel 2024, la startup Humane ha lanciato un “AI pin”, un dispositivo indossabile con assistente vocale generativo, che però non ha ottenuto successo commerciale e ha portato all’acquisizione da parte di HP.

Questo dimostra quanto sia complesso sostituire la familiarità e l’usabilità degli smartphone, ma anche quanto il mercato e i grandi player tech siano determinati a innovare in questa direzione.

Collaborazione con Apple e visione sul futuro dei device

OpenAI ha una partnership di rilievo con Apple, che ha integrato ChatGPT nel suo assistente vocale Siri e in strumenti di scrittura nell’ambito di un più ampio aggiornamento denominato “Apple Intelligence”.

Apple stessa sta lavorando a un rinnovamento di Siri, sebbene abbia incontrato ritardi nello sviluppo di alcune funzionalità. Eddy Cue, responsabile dei servizi Apple, ha dichiarato recentemente in tribunale che “tra 10 anni potresti anche non aver più bisogno di un iPhone, per quanto possa sembrare folle”.

Le riflessioni di Jony Ive sul futuro della tecnologia

In un’intervista recente, Ive ha espresso alcune perplessità sulle “conseguenze involontarie” degli smartphone e dei social media, sottolineando i potenziali effetti negativi sull’utente. Questa consapevolezza lo porta a cercare soluzioni nuove che superino gli strumenti attuali, cercando un equilibrio fra tecnologia avanzata e benessere dell’utente.

Conclusioni: una nuova era per i dispositivi AI

L’acquisizione di io da parte di OpenAI rappresenta una svolta nel mondo dell’innovazione tecnologica e del design hardware. Grazie alla fusione tra l’expertise di Jony Ive e la potenza dell’intelligenza artificiale di OpenAI, il futuro dei dispositivi potrebbe vedere nascere prodotti radicalmente diversi da tutto ciò che conosciamo oggi, con un focus sull’interazione naturale e integrata con l’AI.

OpenAI sembra voler anticipare un futuro in cui lo smartphone, così come lo conosciamo, potrebbe diventare un dispositivo del passato, sostituito da nuove soluzioni progettate per un’era di intelligenza artificiale generalizzata.


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