Google sotto accusa in Europa per abuso nell’utilizzo dell’AI nelle ricerche. La Commissione Europea è stata recentemente coinvolta in una denuncia antitrust presentata dal gruppo Independent Publishers Alliance, che accusa Google di aver abusato del proprio potere nel mercato digitale. Secondo la denuncia, il colosso tecnologico avrebbe utilizzato in modo improprio i contenuti web per alimentare la funzionalità “AI Overviews” nei risultati di ricerca, con conseguenze devastanti per gli editori, in particolare per quelli delle notizie.
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La denuncia antitrust contro Google: danni economici per gli editori
La denuncia, presentata alla Commissione Europea, accusa Google di sfruttare i contenuti dei publisher per generare panoramiche sintetiche tramite l’intelligenza artificiale, una pratica che sta causando un calo significativo del traffico sui siti web e una diminuzione dei lettori. Gli editori, che dipendono in gran parte dalla pubblicità e dalle entrate generate dal traffico online, hanno visto i loro ricavi ridursi a causa di una minore visibilità nei risultati di ricerca di Google.
Secondo gli editori, il comportamento di Google rappresenta una violazione delle normative antitrust europee, in quanto l’azienda avrebbe acquisito vantaggi ingiustificati nei confronti dei concorrenti, i quali non hanno accesso a simili tecnologie avanzate di intelligenza artificiale.
La tecnologia di AI Overviews: come funziona
Google ha lanciato la funzione “AI Overviews” come parte del suo motore di ricerca, con l’obiettivo di fornire agli utenti risposte rapide e sintetiche a domande complesse.
L’iniziativa è stata lanciata nel mese di marzo e, come recita il claim “This changes everything” nell’arco di qualche mese ha davvero cambiato tutto nel panorama delle ricerche web, penalizzando gli editori.
L’intelligenza artificiale viene utilizzata per analizzare i contenuti web e fornire un riepilogo diretto che appare nei risultati di ricerca, spesso riducendo la necessità per gli utenti di cliccare su link esterni per ottenere le informazioni.
Tuttavia, gli editori lamentano che questa tecnologia non solo priva i loro siti del traffico che sarebbe normalmente generato da una ricerca più tradizionale, ma ne sfrutta i contenuti senza un giusto risarcimento o riconoscimento, riducendo ulteriormente il valore economico del loro lavoro.

Le ripercussioni per l’industria dei media
Il problema sollevato dalla denuncia è cruciale per l’industria editoriale, che si trova ad affrontare difficoltà finanziarie crescenti, aggravate dalla digitalizzazione e dal predominio dei motori di ricerca di Google. Mentre Google beneficia dei contenuti creati dagli editori, gli stessi publisher stanno perdendo il controllo sul loro modello di business, che tradizionalmente si basa su un mix di pubblicità online e traffico generato dalle ricerche.
Il caso solleva anche preoccupazioni più ampie riguardo l’equilibrio tra innovazione tecnologica e giustizia economica. Se l’AI viene utilizzata per riassumere contenuti senza una compensazione adeguata per i creatori di tali contenuti, potrebbe aprirsi una discussione su come le leggi antitrust e quelle sui diritti d’autore devono evolversi per adattarsi a queste nuove tecnologie.
Le implicazioni legali per Google della denuncia antitrust
La Commissione Europea dovrà ora esaminare le accuse e decidere se intraprendere un’azione legale contro Google. L’azienda si trova già sotto il microscopio delle autorità europee per altre pratiche di monopolio, e questa nuova denuncia potrebbe accentuare ulteriormente la pressione su Google. Se la Commissione ritenesse che ci sia stata una violazione delle normative antitrust, potrebbe imporre multe pesanti, così come richieste di risarcimento danni per gli editori.
Conclusioni: il futuro delle pratiche di ricerca
La questione sollevata dalla Independent Publishers Alliance potrebbe avere implicazioni significative per il futuro delle pratiche di ricerca online e per l’equilibrio tra innovazione tecnologica e diritti economici degli editori. Questo caso servirà probabilmente come punto di riferimento per future dispute legali tra giganti tecnologici e produttori di contenuti, con l’Unione Europea chiamata a definire un precedente importante per regolamentare l’uso delle nuove tecnologie di intelligenza artificiale.





