Secondo un sondaggio condotto dal Reuters Institute for the Study of Journalism (2024) su campioni nazionali rappresentativi in sei paesi, la maggioranza del pubblico si aspetta che l’AI generativa avrà un grande impatto sui media e sul giornalismo nei prossimi cinque anni. Nello specifico, il 66% degli intervistati prevede un forte impatto sull’industria dei media, una percentuale simile a quella relativa al potenziale impatto sull’attività degli scienziati (66%). Il sondaggio si intitola “What Does the Public in Six Countries Think of Generative AI in News?“
La percezione pubblica dell’AI generativa nei diversi settori
Nonostante le aspettative di un impatto significativo, il sondaggio ha rilevato una notevole variazione nella fiducia del pubblico riguardo all’utilizzo responsabile dell’AI generativa da parte di diversi settori. Mentre circa la metà degli intervistati si fida di scienziati e professionisti della sanità per un uso responsabile, le percentuali scendono sotto il 40% per la maggior parte degli altri settori nella maggior parte dei paesi. Le aziende dei social media e i media stessi riscuotono livelli di fiducia particolarmente bassi, con percentuali che vanno dal 12% nel Regno Unito al 30% in Argentina e negli Stati Uniti.
Le aspettative sui cambiamenti portati dall’AI generativa
Quando si tratta delle aspettative su come l’AI generativa potrebbe influenzare diversi aspetti della vita, i dati mostrano una significativa incertezza tra il pubblico. Sebbene molti si aspettino che l’AI generativa migliorerà settori come la scienza, la sanità e molte attività quotidiane, c’è anche un certo pessimismo per quanto riguarda il costo della vita, la sicurezza del lavoro e le notizie. Nello specifico, mentre il saldo netto tra ottimisti e pessimisti è di +44 punti percentuali per la scienza e +36 per la sanità, scende a -8 per le notizie e il giornalismo.
L’utilizzo attuale dell’AI generativa nel giornalismo
Nonostante l’interesse e le aspettative, il sondaggio ha rilevato che solo il 5% degli intervistati nei sei paesi ha utilizzato l’AI generativa per ottenere le ultime notizie. Tuttavia, una parte sostanziale del pubblico crede che i giornalisti stiano già utilizzando l’AI generativa per svolgere vari compiti. Ad esempio, il 43% pensa che i media la utilizzino sempre o spesso per la correzione di ortografia e grammatica, il 29% per scrivere titoli e il 27% per scrivere il testo di un articolo. Queste percezioni potrebbero riflettere un certo scetticismo nei confronti del giornalismo da parte di una fetta del pubblico.
Le opinioni sul corretto utilizzo dell’AI generativa nel giornalismo
Quando si tratta dell’utilizzo dell’AI generativa nel giornalismo, il pubblico sembra più a suo agio con i compiti dietro le quinte, come la correzione di ortografia e grammatica (+38 punti percentuali netti di persone a favore), rispetto alla creazione di contenuti sintetici come immagini artificiali (-13) o presentatori/autori artificiali (-24). C’è anche un maggiore disagio quando si tratta di notizie “difficili” come politica (-33) e affari internazionali (-21), rispetto a temi più “leggeri” come moda (+7) e sport (+5).
La trasparenza e l’etichettatura dei contenuti generati dall’AI
La maggior parte degli intervistati (95%) ritiene che almeno alcuni usi dell’AI generativa nel giornalismo debbano essere dichiarati o etichettati come tali. Tuttavia, c’è meno consenso su quali usi specifici debbano essere segnalati. Circa la metà ritiene che la creazione di immagini (49%), la stesura del testo di un articolo (47%) e l’analisi dei dati (47%) debbano essere etichettati, mentre questa percentuale scende a circa un terzo per la correzione di ortografia e grammatica (32%) e la scrittura di titoli (35%).
Le implicazioni dell’AI generativa per l’industria dei media
Nonostante l’interesse per l’AI generativa, il sondaggio del Reuters Institute suggerisce che gran parte del pubblico non pensa che le notizie prodotte principalmente dall’AI, con una certa supervisione umana, siano più meritevoli di essere pagate rispetto a quelle prodotte interamente da giornalisti umani. In media, il 41% degli intervistati nei sei paesi ritiene che le notizie generate dall’AI siano meno meritevoli di essere pagate, mentre solo l’8% le considera più meritevoli. Questo potrebbe avere implicazioni per la volontà del pubblico di pagare per le notizie man mano che l’AI generativa viene adottata più ampiamente dai media.
Le sfide e le opportunità dell’AI generativa per il giornalismo
In sintesi, il sondaggio del Reuters Institute rivela un quadro differenziato e sfumato delle percezioni pubbliche sull’AI generativa nel giornalismo. Sebbene molti si aspettino un impatto significativo, c’è anche molta incertezza e scetticismo su come questi strumenti dovrebbero essere utilizzati dai media. Mentre alcune applicazioni dietro le quinte sono viste con favore, c’è disagio con la creazione di contenuti sintetici o notizie “difficili” generate dall’AI. La trasparenza e l’etichettatura sono considerati importanti, ma c’è meno consenso su quali usi specifici dovrebbero essere segnalati. Infine, c’è il timore che l’adozione dell’AI generativa possa ridurre la volontà del pubblico di pagare per le notizie. In definitiva, i media dovranno affrontare queste sfide e opportunità man mano che l’AI generativa si diffonde.