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AI e strategia predittiva. Board: “È tempo di spingere sulla pianificazione intelligente”

AI e strategia predittiva, Board: “È tempo di spingere sulla pianificazione intelligente”


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Nell’ambito del Microsoft AI Tour 2025, il country manager Italy, Mauro Bertoletti, racconta come l’azienda stia supportando le organizzazioni italiane nell’evoluzione dei processi grazie all’intelligenza artificiale. Dalla partnership con il colosso di Redmond all’AI L.A.B. emerge un approccio innovativo e flessibile per affrontare la complessità e l’incertezza dei mercati globali

Pubblicato il 17 apr 2025




In un’economia globale sempre più incerta e mutevole, per ottenere risultati migliori ed evolvere più rapidamente le aziende sono chiamate a trasformare il modo in cui disegnano le loro strategie e guardano alla pianificazione finanziaria e operativa. L’intelligenza artificiale si sta rivelando uno strumento fondamentale per affrontare questa sfida, abilitando processi decisionali più agili, intelligenti e predittivi, consentendo di intercettare pattern, analizzare grandi quantità di dati complessi e suggerire scenari strategici in tempo reale.

«In un mondo dove i dati crescono esponenzialmente, l’AI aiuta le imprese a non restare indietro», afferma Mauro Bertoletti, country manager Italy di Board, in occasione del Microsoft AI Tour 2025 di Milano.

L’importanza dell’AI nella pianificazione finanziaria delle aziende

È quindi tempo di superare le logiche di pianificazione finanziaria e operativa tradizionali: bisogna lasciarsi alle spalle il concetto di esercizio a cadenza annuale, e comprendere che si tratta di un processo continuo, dinamico e strettamente connesso all’evoluzione dei mercati. In pratica, «non basta più reagire al cambiamento, è necessario intercettarlo a priori per anticipare le decisioni e soprattutto per correggere le strategie. Ed è qui che l’AI gioca un ruolo fondamentale, entrando nel cuore di tutti i processi – di pianificazione, previsione e decisionali – che a loro volta alimentano la strategia dell’azienda. Il suo valore sta nella possibilità di interpretare e accedere all’intero patrimonio di dati e di organizzare le informazioni per intercettare gli elementi che servono al pianificatore e a chi deve prendere le decisioni», prosegue Bertoletti.

Adattarsi ai cambiamenti del mercato con l’AI

A trainare il cambiamento è quindi la necessità di adattarsi a un mercato in cui i fattori di discontinuità si avvicendano, basti pensare alle tensioni geopolitiche e alle nuove dinamiche economiche dei dazi.

«Il problema con cui ci si scontra oggi – ha sottolineato il country manager di Board – è riuscire a intercettare i fattori di volatilità e incertezza che poi avranno un impatto diretto sul business. Non è semplice, perché se è vero che non manca sicuramente l’informazione, lo è altrettanto che, oltre a crescere il volume esponenzialmente anno su anno, aumenta anche la complessità. Integrare l’AI nei processi di pianificazione, previsione e decisione consente, partendo dai dati, di individuare e definire i possibili scenari futuri».

Adottare l’AI in azienda: dall’automazione all’analisi avanzata

Nel percorso di adozione dell’intelligenza artificiale, le aziende attraversano diverse fasi. Il primo passo, secondo Bertoletti, è spesso quello dell’automazione: «L’AI entra inizialmente per semplificare i compiti più operativi: facilita l’accesso ai dati, ne supporta la lettura, l’interpretazione e perfino la richiesta stessa. È uno strumento che aiuta a “smarcare” gli automatismi, liberando tempo e risorse».

Un esempio concreto è la reportistica rivolta ai vertici aziendali, che oggi passa sempre più spesso attraverso sistemi intelligenti: «Non è raro che i report destinati a CEO e top management vengano ormai elaborati con il supporto dell’AI, che li rende più tempestivi e rilevanti», ha spiegato.

Ma il vero salto di qualità avviene quando le imprese iniziano a fidarsi dell’AI anche nei processi decisionali. «Le aziende che hanno iniziato per tempo questo percorso stanno andando oltre l’automazione. Ora utilizzano l’intelligenza artificiale per costruire scenari alternativi e prendere decisioni strategiche basate sull’analisi avanzata dei dati. Questo è un segnale forte: dimostra che la fiducia nelle tecnologie intelligenti sta crescendo».

Il 2025 sarà un anno di transizione

Per Board, il 2025 rappresenta un anno di transizione importante, e vedrà molte aziende pronte a compiere il passo successivo. «Noi accompagniamo le imprese in questo percorso – ha continuato Bertoletti – portando AI e Machine learning all’interno dei processi, senza però snaturare i nostri valori fondamentali: continuità, flessibilità e capacità di adattamento. La pianificazione non è un esercizio statico, ma un processo in continua evoluzione».

Un altro aspetto chiave è l’apertura alle fonti esterne: «Sarebbe limitante utilizzare l’AI solo per analizzare i dati interni, quelli che già conosciamo. Per essere davvero competitivi, bisogna integrare anche le informazioni provenienti dall’esterno. Per questo Board si è attrezzata per offrire questo tipo di servizio, diventando un punto di congiunzione tra le diverse fonti e aiutando così le aziende a semplificare la complessità».

La collaborazione strategica tra Board e Microsoft

Per supportare l’evoluzione tecnologica della sua piattaforma, Board ha avviato da tempo una solida collaborazione con Microsoft. Una partnership che ha permesso di potenziare l’offerta Cloud e sviluppare nuove soluzioni di AI applicata alla pianificazione aziendale. Questa sinergia non si limita all’infrastruttura, ma tocca aspetti chiave dell’innovazione digitale, e consente a Board di offrire strumenti sempre più evoluti e integrati nei processi delle imprese clienti.

L’AI L.A.B.: sviluppo di soluzioni basate sull’intelligenza artificiale

L’adesione di Board all’AI L.A.B., l’iniziativa promossa da Microsoft per lo sviluppo di soluzioni AI-driven, rappresenta un ulteriore passo avanti nel percorso di innovazione. Il laboratorio è un punto d’incontro tra tecnologia, ricerca e valore per il cliente.

«Per noi è un progetto strategico, perché ci consente di sperimentare, implementare e proporre alle aziende strumenti concreti per affrontare la complessità dei mercati», ha concluso Bertoletti.

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