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Logistica italiana: mercato a 112 miliardi, cresce l’AI e accelera la trasformazione digitale



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Il settore della Contract Logistics torna a crescere (+1,9%) e segna una svolta tecnologica: un terzo delle aziende italiane ha già avviato progetti di intelligenza artificiale. Dalla sostenibilità ai contratti, dai costi alla digitalizzazione, la filiera si prepara a un futuro più integrato, automatizzato e green

Pubblicato il 13 nov 2025



Osservatorio Polimi

Dopo la flessione del 2023, il comparto della Logistica conto terzi registra nel 2025 una ripresa solida.
Il fatturato ha raggiunto i 112,4 miliardi di euro, con una crescita dell’1,9% in termini nominali. Le imprese attive sono circa 79.000, un numero stabile dopo i cali degli anni precedenti.

“Il contesto della Logistica oggi appare in continua evoluzione”, spiega Marco Melacini, responsabile scientifico dell’Osservatorio Contract Logistics del Politecnico di Milano. “Da un lato, l’incertezza geopolitica crea una forte volatilità dei volumi e dei costi, dall’altro permane la difficoltà nel reperire manodopera”.

La crescita del settore è accompagnata da un forte dinamismo: 24 operazioni di M&A nel 2025 e una spinta verso l’integrazione verticale, con più dipendenti diretti e una filiera più corta.


L’intelligenza artificiale entra nella logistica

Uno dei dati più rilevanti dello studio riguarda la diffusione dell’intelligenza artificiale: il 30% delle aziende italiane committenti ha attivi progetti di AI nella Logistica e nei prossimi tre anni l’adozione aumenterà al 44%.

L’AI è oggi utilizzata soprattutto nelle attività d’ufficio (26%) – per la gestione ordini, la previsione della domanda e la pianificazione – mentre il 16% delle imprese la applica nelle operazioni sul campo, come il magazzino o il trasporto.

Secondo la ricerca, l’81% delle aziende che ha adottato soluzioni di intelligenza artificiale ha riscontrato benefici, con una soddisfazione media di 7,7 su 10.

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I vantaggi dell’AI: produttività, qualità e sostenibilità

L’AI non viene vista come sostituzione del lavoro umano, ma come strumento di potenziamento: “Solo l’11% delle aziende ha perseguito l’obiettivo di sostituire il lavoro umano,” evidenzia l’Osservatorio, “mentre il 24% ha puntato al potenziamento delle capacità delle persone.”

I benefici principali riguardano il miglioramento del servizio, l’aumento della produttività, la riduzione dei costi e un maggior equilibrio ambientale.

“L’AI oggi emerge come strumento chiave per supportare le aziende nell’implementazione delle strategie e nell’ottimizzazione dei processi,” afferma Damiano Frosi, direttore dell’Osservatorio Contract Logistics. “Ma la vera innovazione non riguarda solo le tecnologie: coinvolge la governance aziendale e la qualità dei dati.”


Le condizioni per il successo dell’AI

L’indagine individua quattro fattori critici di successo per l’introduzione dell’AI nella logistica:

  1. Qualità e disponibilità dei dati
  2. Risorse IT adeguate
  3. Propensione all’innovazione tecnologica
  4. Competenze interne aggiornate

Le imprese che non hanno ancora adottato l’AI citano come barriere la difficoltà nel valutare il ritorno economico e la carenza di competenze manageriali per individuare le aree più promettenti.


Verso una logistica “intelligente e sostenibile”

Dallo studio emerge una chiara direzione: la logistica italiana sta diventando sempre più “intelligente”.
La combinazione di intelligenza umana e artificiale è vista come la chiave per affrontare le sfide di efficienza, sostenibilità e competitività globale. “Consapevoli che il mondo a cui erano abituati non esiste più,” conclude Melacini, “i manager della Logistica e della Supply Chain sono chiamati a rivedere le proprie strategie, abbracciando il cambiamento digitale e ambientale.”


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