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Nvidia raggiunge il traguardo dei 5.000 miliardi, prima società al mondo



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Nvidia è diventata la prima azienda quotata più capitalizzata, spin­ta dall’esplosione dell’intelligenza artificiale e dalla prospettiva di tornare sul mercato cinese. Con un portafoglio ordini da mezzo trilione di dollari e alleanze strategiche nel mondo tech, l’azienda ridefinisce i nuovi equilibri della tecnologia globale

Pubblicato il 30 ott 2025



Nvidia 5000 miliardi

Nvidia è diventata la prima azienda al mondo con una capitalizzazione di mercato pari a 5.000 miliardi di dollari. Il 29 ottobre 2025, il titolo in Borsa ha chiuso con un rialzo del 3,1%, portando la valutazione complessiva a 5,03 trilioni (mille miliardi) di dollari.

Questo traguardo arriva solo tre mesi dopo che Nvidia era diventata la prima società a valere 4.000 miliardi. Il mercato ha percepito che il colosso dei chip è ormai al centro della nuova era dell’AI.


Cosa guida la corsa: AI, ordini e Cina

Il motore principale dietro questa impennata è la domanda esplosiva per i chip destinati all’intelligenza artificiale. Nvidia ha annunciato di aver già raccolto ordini per mezzo trilione di dollari per i prossimi cinque trimestri.

Ma non è solo performance: l’attenzione è tornata anche al legame con la Cina. Il presidente americano Donald Trump ha annunciato che discuterà del chip Blackwell con il presidente cinese Xi Jinping, sollevando la possibilità che Nvidia torni a esportare in quel mercato (Fonte: Financial Times). Al momento, le ultime generazioni dei suoi processori non sono disponibili in Cina a causa delle restrizioni all’export stabilite dagli Stati Uniti.

Nvidia 5000 miliardi
Nvidia Blackwell

La scalata: da 400 miliardi al primato

Tre anni fa, prima dell’avvento di ChatGPT, Nvidia valeva circa 400 miliardi di dollari (Fonte: Financial Times). Da allora le sue azioni sono decollate, soprattutto grazie al suo ruolo chiave nel settore dei chip per AI.

Il percorso recente è rapidissimo: l’azienda ha superato il primo trilione poco dopo il lancio di ChatGPT, ha raggiunto 2.000 miliardi nel febbraio 2024, poi 3.000 miliardi nel giugno successivo. Negli ultimi sei mesi, il titolo è cresciuto del 90%, e la capitalizzazione supera quella dei principali indici azionari di Germania, Francia e Italia messi insieme.


Sfide e domande aperte

Nonostante il successo, Nvidia deve confrontarsi con varie incognite. Le tensioni tra Stati Uniti e Cina impediscono l’accesso al mercato cinese per i chip più avanzati. Huang stesso ha osservato in merito: “Vogliono un mercato aperto o un mercato aperto selettivo? È una domanda a cui devono rispondere.” (Fonte: Financial Times)

Inoltre, Nvidia ha avviato accordi complessi, come un’intesa per condividere il 15% dei ricavi con il governo statunitense per poter continuare a esportare in Cina. Sta anche investendo miliardi in suoi “clienti”, come il piano da 100 miliardi per OpenAI annunciato a settembre – un’operazione che ha suscitato critiche nei confronti di possibili strutture finanziarie circolari.

C’è anche la competizione sempre più pressante: alcuni suoi stessi clienti cercano di sviluppare chip alternativi per guadagnare quote di mercato.


Prospettive future

Gli analisti di Bernstein stimano che le vendite di chip nel 2026 potrebbero superare i 300 miliardi di dollari, contro le aspettative di Wall Street di 258 miliardi (Fonte: Financial Times). Se confermato, Nvidia consoliderebbe il suo ruolo come infrastruttura portante per l’ecosistema dell’intelligenza artificiale.

La sua dominanza è già evidente: controlla oltre l’80 % del mercato dei GPU per il training dei modelli AI e ha una presenza nei principali supercomputer del mondo. Ma il futuro rimane incerto: il destino del rapporto con la Cina, i rischi regolatori e la possibile bolla tecnologica sono elementi che potrebbero cambiare le carte in tavola.

Il traguardo dei 5.000 miliardi di dollari di Nvidia è il simbolo di un’euforia senza precedenti attorno all’intelligenza artificiale. Ma dietro l’ascesa vertiginosa del titolo si nasconde un rischio: quello di una fiducia cieca in un futuro ancora incerto. La crescita reale dell’AI non marcia alla stessa velocità delle aspettative di Wall Street.

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