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L’AI agentica nei trasporti: il potenziale è grande, fra molte complessità operative



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Secondo una ricerca globale condotta da Vanson Bourne per Manhattan Associates, le aziende stanno accelerando l’adozione di intelligenza artificiale nei sistemi di gestione dei trasporti, ma restano ostacoli significativi da superare

Pubblicato il 16 lug 2025



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L’intelligenza artificiale agentica, ovvero quella capace di operare in autonomia per raggiungere obiettivi specifici, è destinata a svolgere un ruolo sempre più centrale nella gestione dei trasporti. È quanto emerge dall’ultima indagine condotta da Vanson Bourne per Manhattan Associates. La ricerca ha coinvolto oltre 1.400 decision-maker in aziende attive nei settori manifatturiero, retail, beni di consumo, food & beverage e commercio all’ingrosso, in diverse aree del mondo.

Il dato più indicativo è che oltre il 60% degli intervistati prevede di introdurre sistemi TMS con AI agentica autonoma nei prossimi cinque anni. Tuttavia, solo il 37% delle aziende ha già integrato soluzioni di AI e machine learning nel proprio sistema di gestione dei trasporti, a conferma di un divario significativo tra aspettative e implementazione.

Sistemi frammentati e ostacoli strutturali

A frenare l’adozione su larga scala ci sono fattori noti: qualità e disponibilità dei dati, difficoltà di integrazione con sistemi preesistenti e carenza di competenze interne. Il 99% delle aziende coinvolte nello studio ha già affrontato, o si aspetta di dover affrontare, almeno uno di questi problemi. Inoltre, il 48% dichiara di spendere oltre il 10% del budget logistico per correggere errori e interruzioni operative, segno che le inefficienze continuano a pesare significativamente.

Uno degli ambiti più critici resta quello della visibilità operativa: se il 60% delle aziende riconosce che una visibilità più estesa migliora la soddisfazione del cliente, solo una minoranza ha strumenti avanzati per rilevare in tempo reale la domanda, assegnare automaticamente spedizioni o analizzare in modo efficace le tendenze storiche.

AI, sostenibilità e pianificazione: la sfida della modernizzazione

Oltre alle promesse dell’intelligenza artificiale, la gestione dei trasporti si trova a dover rispondere a pressioni crescenti in ambito ambientale. Il 69% delle aziende considera la sostenibilità una priorità strategica, ma solo il 34% l’ha integrata nei processi operativi e appena il 31% offre opzioni di carburante a basso impatto ambientale. I vincoli normativi, inoltre, sono in aumento e richiedono sistemi capaci non solo di eseguire, ma anche di monitorare e dimostrare la conformità alle direttive.

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Nel complesso, l’87% degli intervistati ritiene che le sfide legate alla visibilità, all’adozione dell’AI e alla sostenibilità si intensificheranno entro il 2030, con il rischio di mettere in difficoltà i sistemi TMS attualmente in uso.

Le aziende più lente ad aggiornare le proprie strategie rischiano non solo di perdere competitività, ma anche di non riuscire a garantire l’efficienza operativa attesa dal mercato.

Un orizzonte in evoluzione

Dallo studio emerge anche un diffuso ottimismo verso l’evoluzione tecnologica: l’82% delle organizzazioni confida che, nei prossimi cinque anni, i progressi nella pianificazione e modellazione ridurranno i costi di trasporto di almeno il 5%. Tuttavia, la fiducia va bilanciata con investimenti concreti e un approccio più strutturato alla trasformazione digitale.

La modernizzazione della gestione dei trasporti, ha concluso Bryant Smith di Manhattan Associates, richiederà soluzioni più intelligenti e flessibili, capaci di affrontare contemporaneamente l’urgenza di efficienza, le aspettative sull’AI e le normative ambientali. Per molte organizzazioni, la sfida è ancora aperta.


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