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I futuri alternativi nell’era dell’AI Generativa: come cambierà il modo d’imparare, riflettere e immaginare nel 2035



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Nel contesto di un mondo sempre più volatile e complesso, l’intelligenza artificiale generativa giocherà un ruolo centrale nel modo in cui le persone apprendono, riflettono e immaginano il futuro. La ricerca dell’Osservatorio Futures | Sense Making by System Thinking prevede scenari alternativi di sviluppo per il 2035, mettendo in luce nuove professioni e approcci innovativi alla crescita del capitale umano

Pubblicato il 11 lug 2025



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L‘Osservatorio Futures|| Sense Making by System Thinking del Politecnico di Milano ha presentato uno studio che esplora come l‘intelligenza artificiale, in particolare quella generativa, trasformerà il modo in cui interagiamo con la conoscenza, il lavoro e la crescita umana entro il 2035.

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L’intelligenza artificiale come motore del cambiamento

Le tecnologie generative sono già in grado di automatizzare attività standardizzate, ma il loro potenziale si estende ben oltre, consentendo alle persone di superare i limiti della comprensione e di affrontare compiti cognitivamente complessi. Nel 2035, l’intelligenza artificiale non si limiterà a svolgere attività ripetitive, ma diventerà un alleato nel processo di apprendimento e crescita individuale.

Questa evoluzione porterà alla nascita di nuove figure professionali, come gli “antroscienziati”, esperti che mescolano intuizione e scienza per esplorare l’interazione tra esseri umani, tecnologia e società. Le competenze interdisciplinari che abbracciano l’AI, la psicologia, l’etica e la scienza alimentare daranno vita a nuove figure come i “symfoodist”, che lavoreranno su sistemi nutrizionali per favorire il benessere mentale e fisico.

Inoltre, gli “empathitect” guideranno la progettazione di ecosistemi umani che stimolano la creatività e la cooperazione, creando spazi dove le persone possano esprimere appieno il proprio potenziale.

“È essenziale che le organizzazioni coltivino un pensiero orientato al futuro per essere competitive – afferma Emilio Bellini, direttore dell’Osservatorio Futures | Sense Making by System Thinking -. Per questo, devono definire in modo proattivo le strategie per il cambiamento, guardando oltre le opzioni esistenti e considerando anche le possibilità emergenti. La creazione del futuro è quel processo attraverso cui le organizzazioni possono costruirlo attivamente, per realizzarlo. Richiede nuove capacità, pratiche e routine per interpretare e dare significato ai futuri immaginati, esplorando non solo quelli plausibili e probabili, ma anche i futuri di significato e desiderabili”.

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Decostruzione cognitiva con le tecnologie generative

Nel campo della ricerca scientifica, la tecnologia generativa sarà una forza di trasformazione. Gli scienziati del futuro non si affideranno solo a modelli di AI per raccogliere e analizzare dati, ma impareranno a integrare l’intuizione umana con l’intelligenza artificiale per decostruire cognitivamente i sistemi complessi. La sfida sarà quella di creare ecosistemi trasparenti che, unendo la creatività umana e le capacità computazionali, permettano scoperte che siano inclusivi e interpretabili.

Gli algoritmi non saranno più visti come entità autonome in grado di prendere decisioni indipendenti, ma come strumenti da dirigere consapevolmente per ottenere soluzioni responsabili.

La tecnologia AI, se progettata correttamente, avrà il potenziale di aiutare i ricercatori a sviluppare una visione più profonda e complessa della realtà, diventando un partner attivo nel processo di innovazione.

FUT25 - KNOWLEDGE PRODUCTION | Generative Technologies as a cognitive deconstruction engine

L’intelligenza artificiale nell’human resources

L’era delle tecnologie generative non riguarderà solo il mondo della ricerca, ma anche la gestione delle risorse umane. Il futuro dell’HR, infatti, sarà segnato dalla collaborazione tra intelligenza artificiale e esseri umani. Entro il 2035, l’AI contribuirà a ottimizzare le carriere e a migliorare l’adattabilità individuale.

Profili professionali come i “symfoodist” e gli “empathitect” non si limiteranno solo a curare le dinamiche emozionali e psicologiche, ma si affiancheranno ai leader per favorire la crescita delle persone in ambienti che promuovono l’autonomia, la creatività e il benessere. In un esempio pratico, l’AI monitorerà il benessere psicologico dei dipendenti, rilevando disallineamenti tra motivazioni e contesto organizzativo, e suggerendo opportunità di miglioramento o riposizionamento professionale.

FUT25 - KNOWLEDGE ABSORPTION | Reflective Human Growth

Conclusioni: progettare il futuro con l’AI

Nel 2035, l’intelligenza artificiale generativa non solo cambierà il modo di fare ricerca, lavorare e imparare, ma trasformerà profondamente anche il nostro approccio alla crescita umana e professionale. Le organizzazioni dovranno adattarsi a un mondo dove la tecnologia è sempre più presente e cruciale, ma dove sarà fondamentale mantenere un equilibrio con l’intuizione e le capacità cognitive umane.

Il futuro, descritto dall’Osservatorio Futures | Sense Making by System Thinking, non è un cambiamento passivo da subire, ma un processo attivo che richiede alle organizzazioni di progettare consapevolmente scenari desiderabili. Solo così sarà possibile affrontare le sfide e cogliere le opportunità che emergeranno.

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