L’ecosistema dell’intelligenza artificiale sta vivendo una fase di forte accelerazione, spinto da nuove alleanze industriali, indagini regolatorie e mosse strategiche dei big tech. La nascita della Agentic AI Foundation segna l’inizio di un fronte comune per sviluppare agenti AI aperti e interoperabili, con l’obiettivo di creare standard condivisi in un settore sempre più competitivo. Sul fronte normativo, Bruxelles riaccende i riflettori su Google, aprendo una nuova indagine sull’uso dei contenuti online per addestrare i modelli generativi: un tema che potrebbe ridefinire i rapporti tra piattaforme, editori e regolatori.
Nel mondo del lavoro, lo stato dell’AI nelle imprese mostra un cambio di paradigma: le aziende stanno integrando agenti autonomi e sistemi generativi nei processi quotidiani, con impatti che spaziano dalla produttività alla trasformazione delle competenze interne. Intanto, sul piano hardware, Google rilancia la sfida a Nvidia spingendo sulle sue TPU, chip ottimizzati per il calcolo AI, che promettono di rimescolare un mercato dominato dalle GPU di Jensen Huang.
Sul fronte dei modelli linguistici, Meta prepara “Avocado”,un progetto pensato per competere con ChatGPT e Gemini entro il 2026. E mentre i modelli crescono, anche le infrastrutture cambiano: con l’acquisizione di Confluent per 11 miliardi di dollari, IBM punta a rafforzare le sue capacità di gestione dei dati e automazione AI, consolidando il proprio ruolo nella corsa globale all’intelligenza artificiale. Buona lettura.
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