Appena ventiquattro ore dopo che OpenAI aveva presentato al mondo ChatGPT-4o, Google introduceva AI Overviews, un miglioramento di quella che in precedenza era nota come Search Generative Experience (SGE).
Questa nuova frontiera dell’AI promette non solo di rivoluzionare l’esperienza di ricerca online, ma anche di plasmare in modo significativo l’intero panorama del marketing e della pubblicità digitale.
Al centro del dibattito, una sfida fondamentale: come adattarsi all’evoluzione costante e rapida del settore tecnologico senza perdere terreno? Un compito che richiede lungimiranza, adattabilità e un occhio attento alle mutevoli abitudini degli utenti.
AI Overviews: Gemini e il motore di ricerca di Google
Per la prima volta, l’azienda di Mountain View ha collegato Gemini, il suo ultimo e più evoluto modello di intelligenza artificiale linguistica di grandi dimensioni, al suo prodotto più importante, il suo motore di ricerca.
“Google non ha scelta in questo momento“, ha detto in un’intervista Thomas Monteiro scrittore finanziario e redattore della sezione Analisi e Opinioni di Investing.com, tra i principali siti internet che si occupano di finanza a livello globale.
“Le aziende devono muoversi molto velocemente, anche se ciò significa saltare alcuni passaggi lungo il percorso”, ha aggiunto Monteiro.
La concorrenza di OpenAI
Alcuni rumors dal mondo della tecnologia facevano trapelare che OpenAI, proprietaria di ChatGPT, fosse pronta ad annunciare il proprio motore di ricerca.
Secondo l’agenzia di stampa Reuters, l’annuncio del nuovo prodotto sarebbe avvenuto durante lo “Spring Updates”, l’evento aziendale di OpenAI che tenutosi lo scorso 13 maggio. Ma l’annuncio non c’è stato.
Questo però non vuol dire che dalle parti di OpenAI non stiano progettando una sfida diretta a Google, il colosso che da anni domina incontrastato il mercato della ricerca online che, intanto, gioca d’anticipo sulla concorrenza.
AI Overviews: l’annuncio di Sundar Pichai
“Lanceremo a tutti gli utenti degli Stati Uniti – e presto in vari altri Paesi – una nuova esperienza di ricerca completamente rinnovata con AI Overview, per cui ci aspettiamo di superare il miliardo di utenti entro la fine dell’anno”, ha detto Sundar Pichai, CEO di Big G, in occasione del lancio.
Questa svolta rappresenta non solo un passo, ma un balzo in avanti nel modo in cui operano i motori di ricerca, con l’obiettivo di trasformare radicalmente l’esperienza di ricerca su internet da parte degli utenti in tutto il mondo.
Funzionalità e obiettivi di AI Overviews
AI Overviews, il nuovo sistema di Google, è stato progettato per rispondere a domande più complesse e specifiche rispetto alle normali ricerche alle quali siamo abituati. Il risultato, ha affermato Google, è che integrando il sistema di intelligenza artificiale generativa sviluppato a Mountain View (Gemini) al motore di ricerca più famoso (e utilizzato) del mondo gli utenti possono beneficiare di tutto ciò che Gemini è in grado di fare, alleggerendo parte del lavoro nella ricerca di informazioni.
“Ora, con l’intelligenza artificiale generativa, la ricerca può fare più di quanto avresti mai immaginato”, ha scritto sul blog aziendale Lisa Reid, vicepresidente e responsabile della ricerca di Google.
Google testa la pubblicità nelle risposte generate dall’AI
Se, da una parte, dopo il lancio di AI Overviews, hanno fatto notizia le risposte bizzarre (e inesatte) date dal nuovo sistema di ricerca con gli utenti che hanno pubblicato screenshot di esempi problematici sui social media, ad esempio sull’ex Twitter (oggi X) e riprese da autorevoli quotidiani, come il New York Times, dall’altra la novità più interessante per il mondo del marketing è che Google inizierà a testare, negli Stati Uniti, gli annunci pubblicitari nelle sue risposte generate dall’intelligenza artificiale.
Gli annunci verranno visualizzati in una sezione chiaramente etichettata come “sponsorizzata” quando sono pertinenti sia alla query che all’oggetto nella Overview AI.
Inoltre – come annunciato dalla vicepresidente e direttore generale Annunci, Vidhya Srinivasan – “Google ha lavorato per rendere più semplice e veloce la produzione delle risorse creative per gli annunci su tutti i canali di marketing”.
Nuove funzionalità per gli inserzionisti
Big G, in questo percorso rivoluzionario, sta introducendo nuove funzionalità di modifica delle immagini in modo che gli inserzionisti possano aggiungere nuovi oggetti, estendere gli sfondi e ritagliare per adattare le immagini a qualsiasi formato, dimensione e orientamento. Inoltre, i rivenditori potranno evidenziare i propri prodotti dai feed di Google Merchant Center, la piattaforma pensata per le aziende che vogliono vendere online i propri prodotti, e sfruttare nuove funzionalità di modifica.
Man mano che gli inserzionisti introducono nuove idee creative, l’intelligenza artificiale di Google genererà sempre più consigli che mostrano prodotti in contesti e scenari diversi, in modo che gli inserzionisti possano selezionare le risorse che preferiscono e utilizzarle nei loro canali di marketing e comunicazione.
Un’esperienza di acquisto dinamica
L’aspetto più interessante testato da Google è una nuova esperienza pubblicitaria nella ricerca per aiutare le persone a prendere decisioni di acquisto complesse. L’esperienza d’acquisto, quindi, diventa dinamica con l’ausilio dell’intelligenza artificiale che aiuta gli utenti a capire di cosa hanno bisogno.
Così Google sta provando ad estendere il proprio dominio oltre la tradizionale pubblicità associata alla ricerca e alla tecnologia emergente dell’intelligenza artificiale generativa.
La risposta al cambiamento delle abitudini di ricerca degli utenti
Anche se OpenAI non è (ancora) entrata con decisione nel mercato delle ricerche su internet, e non ha annunciato il lancio di un suo motore di ricerca, non è detto che a Mountain View possano dormire sonni tranquilli.
Sono pochi gli analisti che prevedono un imminente declino del settore della pubblicità online basata sulla ricerca per parole chiave, dei link sponsorizzati e, più in generale, del modello consolidato attraverso il quale gli utenti hanno finora ottenuto informazioni, notizie e indicazioni su Internet.
Una buona notizia per Google, che su questo ha costruito la sua popolarità e il suo potere in un mercato nel quale sembra inattaccabile. Basti pensare che Bing, il motore di ricerca di Microsoft, nonostante gli investimenti in OpenAI e l’integrazione del suo motore di ricerca in Edge e in Windows non ha minimamente scalfito il dominio di Big G nel mercato delle ricerche on-line. Bing – nel mese di aprile 2024 – ha registrato una quota del 4% rispetto al 90% di Google per quanto riguarda le ricerche on-line.
Eppure, negli ultimi anni la qualità dell’esperienza di ricerca offerta da Google è drasticamente peggiorata. Inoltre, soprattutto i più giovani stanno cambiando le loro abitudini di ricerca preferendo i social media (TikTok ad esempio) o Reddit ai classici motori di ricerca per le loro ricerche.
Circa il 40% dei nati tra il 1997 e il 2012, la cosiddetta Gen Z, preferisce trovare informazioni su piattaforme diverse da Google, secondo i dati presentati lo scorso anno da Prabhakar Raghavan, vicepresidente senior di Google, che ha aggiunto: “Le nostre indagini rivelano che, qualcosa come quasi il 40% dei giovani, quando cercano un posto per il pranzo, non vanno su Google Maps o Search, ma vanno su TikTok o Instagram”.
Gemini e ChatGPT a confronto
In più, Gemini, il chatbot basato sull’intelligenza artificiale generativa e sull’apprendimento automatico sviluppato da Google, non ha impressionato come ChatGPT. E quella che per molti è una partita a due vede anche altri protagonisti: da Copilot di Microsoft a Perplexity, la startup che vale un miliardo di dollari e conta 10 milioni di utenti attivi nel mondo e – last but not least – ha attirato l’interesse del colosso mondiale dell’e-commerce Amazon che guarda con molto interesse al mercato delle ricerche on-line. A queste si aggiunge anche il modello Claude 3 di Anthropic.
Concorrenza e innovazione sul mercato della ricerca online
Sebbene possa sembrare improbabile dire addio – nel breve periodo – a un mercato consolidato come quello dei motori di ricerca tradizionali, che esiste (e resiste) da vent’anni, è noto che l’economia digitale evolve rapidamente e l’innovazione tecnologica può più o meno rapidamente eliminare le strutture digitali preesistenti.
Vista l’avanzata di OpenAI – che piaccia o no ha portato l’intelligenza artificiale generativa all’attenzione del grande pubblico e con il suo prodotto di punta (ChatGPT) continua a sorprendere – per Mountain View le sfide sono due. Se da una parte Google punta a mantenere il proprio dominio per quanto riguarda la vendita di annunci online abbracciando le nuove opportunità offerte dall’intelligenza artificiale generativa, dall’altra la sfida è rimanere il punto di riferimento delle ricerche online di nuova generazione.
Se tutti noi siamo stati abituati a ricercare informazioni e ricevere – come risultato – una lista di link da cliccare con l’intelligenza artificiale generativa i nuovi motori di ricerca risponderanno alle domande degli utenti per aiutarli a capire cosa vogliono sapere o aiutarli a cercare il prodotto o servizio più adatto alle loro esigenze.
Un cambiamento radicale che, dal punto di vista della user experience, non sappiamo ancora se avverrà ma che, qualora dovesse compiersi vedrà i marketer delle aziende e i loro brand ripensare le proprie strategie di posizionamento on-line.
Le recenti mosse di Google con l’introduzione di AI Overviews e l’integrazione del modello avanzato di intelligenza artificiale Gemini nel suo motore di ricerca rappresentano un tentativo strategico di mantenere il suo dominio nel mercato delle ricerche online e della pubblicità digitale. Tuttavia, il panorama competitivo sta cambiando rapidamente, con nuovi attori come OpenAI che potrebbero potenzialmente rivoluzionare il modo in cui gli utenti accedono alle informazioni.
Google si trova a un bivio cruciale: da un lato, deve capitalizzare sulle opportunità offerte dall’intelligenza artificiale generativa per migliorare l’esperienza utente e mantenere la sua posizione dominante; dall’altro, deve rispondere alla crescente preferenza delle nuove generazioni per piattaforme alternative come TikTok e Instagram. La sfida non è solo tecnologica, ma anche di adattamento alle nuove abitudini di consumo e alle aspettative degli utenti.
La sfida di Google: adattarsi all’evoluzione del settore o cedere terreno?
Il futuro del mercato delle ricerche online e della pubblicità digitale è incerto e dinamico. Se Google riuscirà a integrare efficacemente l’intelligenza artificiale generativa nei suoi servizi e a rispondere alle nuove esigenze degli utenti, potrebbe mantenere il suo ruolo di leader indiscusso. Altrimenti, il rischio è quello di cedere terreno a nuovi concorrenti.
In definitiva, la vera domanda è se Google riuscirà a replicare il successo ottenuto in passato con prodotti rivoluzionari come il suo motore di ricerca e Gmail, o se sarà costretta a cedere il passo alle nuove forze emergenti nel panorama dell’intelligenza artificiale e delle ricerche online. Solo il tempo dirà quale sarà il futuro di questo settore in rapida evoluzione.